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Avola Antica. Apertura Porta della Speranza. Don Sultana: “la paura non può né deve paralizzare la nostra vita; il crocifisso è risorto e ci precede!”

di Enrica Munafò

Apertura Porta della Speranza

Un momento di forte spiritualità al Santuario della Madonna delle Grazie in Avola Antica ha vissuto la città di Avola per l’apertura della “Porta della Speranza”.

La Chiesa Madre di Avola nella persona del parroco, arciprete don Rosario Sultana, accettando di partecipare all’iniziativa “La notte dei santuari” ha vissuto insieme a rappresentanti di tutta la città al Santuario Madonna delle Grazie in Avola Antica momenti di intensa preghiera. Sintonizzata, in contemporanea con tutti i santuari italiani, ieri 1° giugno, la comunità avolese ha voluto alimentare la speranza e la gioia, facendo tesoro di quanto imparato in tempo di pandemia. I segni proposti, come in tutti i santuari italiani, nel programma “Guarda il cielo e conta le stelle” di accensione del fuoco, apertura della Porta della speranza, l’accensione della lampada votiva alla Madonna delle Grazie, i momenti di intensa preghiera e di recita del Rosario meditato hanno riunito al Santuario di Avola Antica fedeli rappresentanti di tutta la città. Hanno partecipato i Rev.mi Sacerdoti Don Fortunato Di Noto, vicario foraneo, don Enzo Isidoro, don Paolo Trefiletti; ha presieduto l’arciprete don Rosario Sultana. Durante la recita del Rosario i sacerdoti si sono resi disponibili a confessare i tanti fedeli, desiderosi di riconciliarsi con Dio e i fratelli e di ottenere l’indulgenza plenaria, che la Chiesa concede in alcune occasioni.

Arciprete don Rosario Sultana

Il Rev.mo don Rosario Sultana, nella sua riflessione ci ha spronati a non essere tristi e rifacendosi al Vangelo del giorno, con le stesse parole di Gesù ci ha detto: ”non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto e ci precede!”  La paura non può né deve paralizzare la nostra vita, perché Gesù Risorto è vivo in mezzo a noi. L’arciprete ci ha invitati ad attraversare la Porta della Speranza, che per i cristiani è Gesù stesso. Egli – ci ha ricordato don Rosario – la riapre tutti i giorni per farci rinascere e darci una vita bella e gioiosa. Abbiamo bisogno di speranza, di vita, di futuro, di bellezza. Don Rosario ha raccontato che il portone del Santuario nel 1855 fu donato da un papà per la guarigione della figlia dal colera. Nella storia degli uomini ci sono ricorsi storici e malattie terribili ce ne sono state tante nel corso degli anni. Il Signore non vuole certamente tutto questo, Egli desidera piuttosto la nostra conversione, il ritorno a stili di vita essenziali, il rinnovamento della vita ecclesiale, fondata sulla novità del Vangelo.

Questa sera – ha concluso il parroco della Chiesa Madre don Sultana – ci viene offerta una bellissima occasione per ripartire dalla Porta della Speranza, porta fisica, simbolica che ci rimanda alla Persona di Gesù. Confortati, ciascuno nel cuore da queste parole, siamo tornati “a valle” più fiduciosi e pronti a ripartire!

da sinistra: Don Paolo Trefiletti, Don Enzo Iacono Isidoro, Don Rosario Sultana, Don Fortunato Di Noto

A conclusione dell’emozionante serata, i presenti hanno vissuto un momento conviviale di agape fraterna presso la pizzeria “Cava Grande ra za Gina”.

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