La Comunità di parrocchie Chiesa Madre San Nicolò – Parrocchia San Giovanni Battista
La Chiesa Madre San Nicolò di Avola per volontà del Vescovo di Noto fa parte del progetto “Comunità di Parrocchie” in unione con la Parrocchia di San Giovanni Battista a noi limitrofa nello stesso Vicariato che, pur mantenendo le singole Parrocchie la loro identità di Comunità cristiane affidate ognuna ad un parroco come pastore proprio, attuano una reciproca collaborazione in vista di una pastorale sinergica e di una comunione più visibile. “Sono parrocchie con la propria identità, ma unite, “in-rete”, che vivono e si aiutano, operano pastoralmente “insieme”, “in sinergia” come fossero una sola Comunità. Sono più parrocchie in un’unica comunità, “una comunità di parrocchie” (Cfr. Mons. Antonio Staglianò, 2ª Lettera ai Presbiteri, Se avrete amore… sapranno, 2010, p. 24). Le Comunità di Parrocchie, suggerite nella loro costituzione dai sacerdoti del Vicariato di appartenenza, sono erette dal Vescovo con suo Decreto. La Comunità di parrocchie è una modalità per la riscoperta del volto di una Chiesa conciliare che accoglie pienamente, nella comunione e nella corresponsabilità, il mandato missionario del Signore (Cfr. Mons. Antonio Staglianò, 3ª Lettera ai Presbiteri, Come le corde alla cetra, 2010, p. 13).
La Comunità di parrocchie è finalizzata alla valorizzazione di ogni ministero e carisma di ciascun membro del Popolo di Dio e perché il laicato assuma sempre più un ruolo di corresponsabilità nelle varie attività pastorali. La Comunità di parrocchie, proponendo una “pastorale integrata”, valorizza le diverse risorse per la crescita della comunione missionaria. Gli obiettivi delle Comunità di parrocchie saranno elaborati tenendo conto: – del Piano Pastorale diocesano; – delle indicazioni del Coordinamento Pastorale Vicariale. Ogni Comunità di parrocchie abbia un Itinerario pastorale in sintonia con il Piano Pastorale Diocesano e il Coordinamento Pastorale vicariale.
In ogni Vicariato sono costituite le Comunità di Parrocchie secondo il criterio dell’omogeneità e dell’identità territoriale. La costituzione delle Comunità di parrocchie non sopprime: – la figura giuridica della Parrocchia, che mantiene la sua peculiare identità; – la responsabilità pastorale attribuita ai parroci nella propria Parrocchia; – l’autonomia amministrativa di ogni singola Parrocchia. Ogni Parrocchia mantiene la propria iscrizione nel registro delle persone giuridiche presso la Prefettura. I parroci, oltre alla responsabilità pastorale, in qualità di legali rappresentanti, cureranno la direzione e i negozi giuridici delle loro rispettive Parrocchie. L’amministrazione economica, i registri e l’archivio parrocchiale sono opportunamente curate dalle singole parrocchie, nei modi previsti dal CDC e dal diritto particolare. Ogni Parrocchia mantiene la sua dimensione domestica: celebrazione di battesimi, cresime, prime comunioni, matrimoni, funerali, la catechesi per l’iniziazione cristiana, l’organizzazione delle feste patronali ecc. (a meno che, di comune accordo, non si scelgano forme di turnazioni o alternanze comuni specie per l’amministrazione dei sacramenti). Tuttavia i parroci, specie di realtà territoriali piccole, sentiti i rispettivi Consigli Pastorali Parrocchiali, potranno stabilire se unificare le Commissioni Liturgia, Catechesi, Caritas, Giovani, Famiglia e Aggregazioni Laicali.
È compito delle Comunità di parrocchie attuare una «pastorale integrata capace di attivare in feconde sinergie tutte le risorse disponibili» individuando percorsi comuni di catechesi e di evangelizzazione, in particolare in occasione delle feste religiose e delle espressioni della pietà popolare, formazione permanente degli operatori pastorali, esercizi spirituali, Lectio divina, preparazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio, forme di condivisione in favore dei poveri e di presenza nel territorio. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici rimangono in vigore nelle singole Parrocchie secondo i vigenti Statuti.