Don Rosario Sultana tiene una meditazione sul Vangelo in tempi di CoronaVirus. Il servizio è il vero miracolo dal Virus
di don Rosario Sultana
Ascolto e meditazione del Vangelo in tempi di CoronaVirus del 18 marzo 2020
Marco 1, 29-31 – “E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”.
Il servizio è il vero miracolo in opposizione al potere (Virus)
“Subito gli parlarono di lei, che era a letto con la febbre” In questi tempi di CoronaVirus sentiamo tanto parlare del numero dei contagi, delle guarigioni e dei decessi e su come questo virus si propaga tra la popolazione e quali sono i sintomi con il quale si manifesta. Voi pensate che a Dio non sia arrivata la voce, la notizia di questo male di cui è afflitta gran parte dell’umanità? Certamente sì! Basti pensare a quanti uomini e donne dai cinque continenti elevano preghiere al Dio di Gesù Cristo, quante invocazioni e suppliche alla Vergine Maria e ai santi, non vi sono dubbi, Dio non si è turato gli orecchi, ha sentito certamente parlare di noi, della polmonite e della febbre causata dal CoronaVirus.
Statene certi, Gesù il figlio di Dio si è accostato a noi, ci tiene per mano e ci aiuta ad alzarci per tornare a vivere, fuori dal contagio e liberi dalla quarantena e dalla malattia che vorrebbe sottrarci la vita. Come fa Dio a prenderci per mano e a guarirci, senza dubbio attraverso le mani dei medici, degli infermieri e di tutto il personale paramedico dei nostri ospedali, il Signore Gesù si fa prossimo e si mette accanto a noi nella lotta contro il male.
“dopo la guarigione, si mise a servirli” Il verbo usato(servire) indica nella chiesa primitiva l’impegno dell’amore fraterno. La guarigione della suocera di Pietro è il miracolo apparentemente più insignificante del vangelo. Vi ricordate che all’inizio del vangelo Gesù invita a credere (Cfr. Mc, 1, 15) “convertitevi e credete al vangelo… perché il regno di Dio è vicino”, in concreto vuol dire seguirlo (Cfr. Mc 1, 16-20); la chiamata dei primi quattro discepoli: “venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. La parola di Gesù è autorevole vince lo spirito del male a Cafarnao guarendo un indemoniato, suscitando meraviglia (Cfr. MC 1, 21-28).
“La vittoria di Cristo sul male” Nel miracolo della suocera di Pietro dalla febbre, abbiamo il primo risultato della vittoria di Cristo sullo spirito del male, che si appropria ed asservisce l’uomo, infatti la suocera appena guarita, si mette subito a servire. Il fatto che si metta a servire è segno di libertà dalla febbre che tiene l’uomo in suo potere. Pensate a quello che è capace di fare un piccolissimo mostriciattolo come il CoronaVirus, talmente piccolo da essere invisibile ma è stato capace di immobilizzare l’intero pianeta terra, esercitando su di noi un potere, un dominio che credevamo fosse nostro, noi uomini abbiamo pensato fino ad oggi di essere i padroni e i detentori di questo mondo, ma il Covid-19 ci sta dando una lezione importante.
Finita questa emergenza del CoronaVirus non dobbiamo dimenticarci di ciò che stiamo vivendo, siamo stati costretti a restare a casa e a fermarci, il male che si manifesta nella forza più brutale della stessa natura, ci sta dicendo che non siamo noi i padroni della terra, ne siamo semmai solo custodi, siamo creature, e non il Creatore. Non possiamo più permetterci di usare violenza e dominio sul creato e sulle creature manipolando tutto a nostro piacimento, non ci appartiene tutto quello che ci è stato donato, dobbiamo imparare a rispettarlo e a rispettarci, nel rispetto si manifesta l’Amore e si apre a noi la vita.
Da quale febbre o CoronaVirus dobbiamo essere guariti noi chiesa?
Per rispondere a questa domanda vi consiglio di leggere alcuni versetti del vangelo di Marco (Cfr. 9,33-35 “avevano discusso chi fosse il più grande”; 10,35-45 “Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo chiedono a Gesù … concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”). Qui possiamo vedere come l’uomo fin dalle sue origini ha inteso il potere, non come servizio all’amore del creato e dell’uomo, ma come dominio di un uomo su un altro uomo, degli uomini sul creato, questa è la radice di ogni male.
Per questa ragione l’ecologia integrale diventi un nuovo paradigma di giustizia, perché la natura non è una “mera cornice” della vita umana e c’è lo sta dicendo questa Pandemia del CoronaVirus: questo è il cuore della seconda Enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’ sulla cura della casa comune”, pubblicata il 18 giugno 2015. L’ambiente e il creato è dono di Dio, eredità comune da non distruggere, altrimenti distruggerà noi.
Ci sono molte maniere con il quale un uomo tenta di sottomettere un altro uomo e di dominarlo: con la violenza della forza, anche con la seduzione e la forza della pubblicità, anche attraverso le classi sociali più forti che spesso soggiogano le più deboli, l’uomo dall’uomo può essere privato della sua stessa libertà e ridotto ad un oggetto delle decisioni altrui, cessa dunque di essere una persona, capace di prendere liberamente le sue decisioni in quella libertà dataci da Dio.
Alla base del potere sta lo spirito del male, che porta l’uomo a farsi signore fino a negare la signoria di Dio, il quale desidera solamente promuovere e liberare l’uomo da ogni forma di schiavitù. Gesù sappiamo dal vangelo che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita, pertanto l’autorità non è autoritarismo, ma servizio: non sono i figli per i genitori, ma i genitori per i figli; non è il cittadino per lo stato, ma lo stato per il cittadino.
Per guarire dalla febbre del potere che ci imprigiona, per guarire dal Maligno, la chiesa, cioè la comunità dei battezzati, è chiamata a una continua conversione che le consente di vivere con strutture non di potere, ma di servizio. Lasciamoci prendere per mano da Gesù, come fece con la suocera di Pietro, alziamoci e leviamo il capo perché la nostra liberazione è vicina. Il Signore Gesù è il nostro unico liberatore. Questa prova della pandemia diventi per noi occasione di conversione, di adesione all’amore vero, che è servizio liberante dalle strutture di peccato che ci costringono a stare in quarantena per poterci scrollare di dosso “quella febbre” che ci paralizza nell’esercizio della carità.
I quaranta giorni della quaresima diventino per noi credenti la nostra vera quarantena, affinché possiamo liberarci dal virus del nostro peccato che non ci permette di sorridere alla vita amandola. Buon cammino quaresimale a tutti!
Don Rosario Sultana