Don Maurizio lascia Avola per essere accolto a Noto come Parroco della Cattedrale
Domenica 1° settembre ha concluso il suo servizio di Parroco in San Giovanni Battista don Maurizio Novello, dopo 9 meravigliosi anni di cammino di fede e di condivisione segnati dal Vangelo e dal desiderio di seguire Gesù, nonostante i limiti, come ha affermato lo stesso parroco.
Parroco della Chiesa Cattedrale di Noto e delegato Vescovile per la Pastorale scolastica e Universitaria
Nella Chiesa di San Giovanni gremita di fedeli di ogni parte della citta, insieme ai fedeli della comunità di Parrocchie di San Giovanni e Chiesa Madre si è celebrata un’Eucaristia per lodare e ringraziare il Signore per il dono della presenza di don Maurizio Novello ad Avola per questi 9 anni e per augurargli un buon cammino nella nuova sede di Noto, come parroco della Cattedrale e delegato vescovile per la pastorale universitaria e scolastica.
Con don Maurizio, hanno concelebrato don Rosario Sultana, arciprete della Chiesa Madre di Avola, don Giovanni Vizzini, vicario della Comunità di parrocchie Chiesa Madre – San Giovanni, don Mattia e Padre Daniel, parroco della Comunità di Sant’Antonio.
Chiamato a condividere gioie e dolori, speranze e attese di tanta gente
I motivi per cui ringraziare il Signore sono tanti, come ha esordito lo stesso don Maurizio all’inizio della celebrazione: ringraziare per il dono della vita e del sacerdozio che ha condiviso con noi per 9 intensi anni , in cui don Maurizio è stato chiamato a condividere gioie e dolori, speranze e attese di tanta gente. Don Maurizio ha chiesto perdono a quanti si sono potuti sentire feriti per qualche suo atteggiamento, sempre involontario, e ha perdonato con tutto il cuore quelli che con gesti vari, intimidazioni, o altro hanno ferito lui; ma- ha affermato- il Signore che è grande e conosce il cuore di ognuno non teme di far luce nella nostra vita. Nonostante le fragilità, ci ha sollecitati a prendere il largo, a sciogliere le reti e andare avanti.
Un grazie per tutti
Padre Maurizio ha ringraziato tutti i suoi confratelli collaboratori: don Mattia, suo “braccio destro”, sempre disponibile e ha invocato benedizioni per lui e la sua terra del Congo. Grazie a Padre Giovanni Vizzini, a don Rosario Sultana per quanto hanno condiviso con lui e per il sostegno e l’amicizia. Grazie anche a Padre Daniel per la sua vicinanza. Il suo “grazie“ è stato rivolto anche ai diaconi, alle suore, al segretario del C.P.P., al Consiglio degli affari economici, a tutti i membri delle varie commissioni e gruppi, con cui ha camminato insieme e con cui è cresciuto e maturato come parroco.
In particolare ha ringraziato gli operatori della mensa, della casa del Samaritano, della casa di Sara, dell’atelier della solidarietà: tutti realtà segni della presenza di Dio. Un ringraziamento a tutti per la collaborazione e per la condivisione. Egli, in questi anni, da parte sua, ha dato spazio ai vari carismi, cogliendo di ognuno sempre il bene, le competenze e la disponibilità.
Un operato di fede e comunione
Nel suo ministero di parroco non ha agito certamente per simpatie o antipatie, ma per fede e comunione, rispettando tutti. Ha cercato di instaurare rapporti personali con ognuno, a cui si sente legato per i drammi, le gioie, i fatti condivisi, che non si possono dimenticare. Si è sentito amato come padre, fratello e figlio. Nei rapporti personali ha prediletto le persone bisognose, come fa un padre con i figli. Ha rivelato una spiccata e maggiore sensibilità per i giovani e i sofferenti.
Il prete di tutti
Ha dedicato il suo tempo a chi frequenta la chiesa e a chi no, rivolgendo la sua attenzione a tutte e due le categorie, dando tempo, spazio e cuore a tutti. La Parola di Dio ha avuto un posto particolare nella sua opera pastorale: la lectio e l’adorazione Eucaristica hanno avuto uno spazio e una frequenza sistematica, come alimenti imprescindibili di discernimento e di crescita. Ora raccomanda alla Comunità di restare sempre libera da” tributi e contributi”, condannando sempre la corruzione e ogni forma di vita mafiosa nella meravigliosa città di Avola, che ha un futuro prospero che le appartiene.
Rimanete Chiesa viva e coraggiosa
Infine ha esortato tutti i presenti a non aver paura di fare scelte coraggiose e controcorrente. L’esortazione a rimanere chiesa viva, capace di ascolto, che non giudica né punta il dito verso nessuno, ma che dà spazio a tutti, che apprezza la diversità come risorsa e dono di Dio.
Ci lascia come segno la Croce che ci indica l’amore di Gesù: la croce a cui ci possiamo aggrappare quando serve e utilizzare come ponte per attraversare un burrone; la Croce da abbracciare, perché solo così possiamo somigliare a Gesù.
Ci invita a essere riflesso della luce che emana amore da parte di Dio, luce di giorno come il sole e di notte come le stelle che brillano in cielo. Infine chiede preghiere per Lui, concludendo con l’invito a non barattare mai la fede con niente e con nessuno. L’augurio che rivolge a tutti è di prendere il largo, accogliere con parresia e amorevolezza il nuovo parroco. Conclude con un arrivederci o meglio “Ni viremu”, come dice sempre Ornello, membro insostituibile della comunità, segno dell’amorevolezza del Signore.
L’eucarestia occasione per ringraziare
L’Eucaristia è stata un vero incontro di famiglia che si riunisce grata attorno all’altare per ringraziare il Signore e salutare una persona cara. I fedeli presenti mostravano tutto il loro desiderio di esserci e fare sentire la loro presenza: tutta questa partecipazione a testimonianza di un largo consenso all’operato di questo sacerdote, anche se in questi anni non sono mancati i detrattori, perché sacerdote libero da compromessi, capace di sostenere e accompagnare gli ultimi sempre determinato di fronte ai potenti e sempre docile alla Parola di Dio. A conclusione non sono mancati i discorsi di saluto da parte di Ada Santuccio, a nome della Comunità parrocchiale, di Paolo Ferlisi, la cui famiglia ha donato la Croce che dall’esterno illumina la Chiesa, dono tanto desiderato dal don Novello. E’ intervenuto don Rosario Sultana, quale amico fraterno, confratello e collaboratore nelle comunità di parrocchie Chiesa Madre – San Giovanni, che ha consegnato in dono da parte dei fedeli della Chiesa Madre una casula mariana, stampata e confezionata in occasione della Giornata Mondiale della gioventù a Panama, con l’augurio che la Madonna, quale Madre premurosa, possa sempre accompagnare, custodire e benedire padre Maurizio nel proseguimento del suo ministero sacerdotale coi giovani, che hanno bisogno di testimoni credibili, coraggiosi e coerenti come don Maurizio.
A conclusione un agape fraterna
Dopo la Santa Messa, in cui le Comunità di Parrocchie hanno ringraziato il Signore per il dono del sacerdozio e, in modo particolare, per la presenza preziosa di don Maurizio, ci si è fermati per un momento di agape. Sull’impronta lasciata da don Maurizio, la fraternità è stata un’occasione per confrontarsi e per raccontarsi i momenti vissuti in questi anni con don Maurizio.
I video realizzati da alcuni giovani della Parrocchia di “San Giovanni Battista” e dal gruppo Scout “Avola 3” hanno raccontato un vissuto, lungo nove anni, fatto di sorrisi, di esperienze e di testimonianze vere di fede e quindi di vita.
Alla fine, le Comunità si sono stretti attorno a don Maurizio per augurargli di servire il Signore nel nuovo servizio in cui è stato chiamato, perché, anche lì, con il suo stile di vita unico ed evangelico possa toccare altri cuori.
Enrica Munafò