don Rosario Sultana

Martedì 16 luglio, festa della Madonna del Monte Carmelo, la Comunità Parrocchiale Chiesa Madre ha festeggiato il 50 compleanno del parroco don Rosario Sultana con una partecipata e gioiosa Eucaristia di ringraziamento al Santuario Madonna delle Grazie ad Avola Antica, tanto caro a tutti. Hanno concelebrato don Maurizio Novello e don Giovanni Vizzini.

Nella sua omelia il Parroco ci ha rivelato che ha sentito e sente sempre la presenza della Vergine Maria che lo accompagna nel suo cammino di vita. Maria – ha detto – é la nostra Madre che ci accompagna e ci sostiene fino al monte Carmelo.

Il monte nelle Sacre Scritture, rivela che in questo luogo Dio parla e si manifesta all’uomo nel silenzio. Pensiamo al monte delle Beatitudini, dove Gesù si ritira, ascolta la voce del Padre e rivela la “magna carta” delle Beatitudini, oppure al Sinai o al monte Carmelo dove Dio parlo al profeta Elia. Il Parroco ha manifestato tutta la sua gioia di festeggiare il giorno del suo compleanno in montagna al Santuario proprio perché questo luogo collocato su di un monte fa sentire e sperimentare più intensamente la presenza di Dio e della Vergine Santissima Madre di tutte le Grazie.

Maria paradigma dei credenti

I Cristiani hanno avuto sempre un amore particolare per María, nostra Madre e nostro luminoso esempio da guardare come paradigma della nostra vita. Nell’omelia don Rosario ha augurato a tutti noi di essere come Maria, santi e immacolati nell’amore. Maria, donna straordinaria, partecipa all’opera salvifica del Figlio con il suo sì, così anche noi. Questa festa – ha aggiunto don Rosario – faccia diventare la nostra vita un “Carmelo”, cioè un giardino di Dio, come l’Eden genesiaco, giardino fiorito dove correre e rallegrarci perché c’è luce, pace, gioia, c’è Dio, che da senso e pienezza alla nostra esistenza! Abbiamo una sola vita, una sola occasione per godere di questo giardino, dove il Signore ci ha posto, riconosciamo dunque la signoria di Dio nella nostra vita e magnifichiamo il suo Amore per noi.

Don Rosario ha concluso l’omelia ringraziando il Signore per il Suo Amore verso di lui, un amore che si è reso manifesto nella sua umanità con l’opera stupefacente di Dio che l’ha usato come umile strumento nell’edificazione del Suo Regno. Il Signore – ha detto don Rosario – è stato tanto buono con me! Il futuro, la storia, il mondo, la Chiesa sono nelle mani del Signore e di Lui mi fido!

La segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale la prof.ssa Enrica Munafò, a conclusione della messa, ha rivolto al Parroco gli auguri a nome di tutta la comunità. Ha augurato a don Rosario di essere sempre forte nella sua vocazione! Il Signore gli dia tanto discernimento e forza di verità e giustizia; gli doni saggezza e coraggio per seguire le orme di Gesù, per diffondere il Vangelo, per esprimersi e operare con libertà e franchezza, con “parresia“.

La dottrina sociale della Chiesa

Ci educa al bene comune, – ha detto Enrica – per cui occorre rimboccarsi le maniche con umiltà e pazienza per realizzarlo, coltivando sempre e comunque la “speranza” virtù imprescindibile per prendere decisioni importanti, come quelle che attendono la nostra Comunità per una condizione migliore della città e del territorio.

Auguriamo al nostro parroco di vivere il tempo come dono di Dio, come Kairós, perché con Cristo e il suo mistero di salvezza ogni istante della nostra vita è speciale, poiché è tempo di Dio offerto agli uomini per la salvezza. Con Cristo viviamo ogni evento nel tempo presente come momento di grazia e “gioiosa eternità”. Il prete saggio e santo non è colui che raccoglie molto, ma colui che non si stanca di seminare molto.

Auguriamo allora al nostro Parroco altri 50 anni di abbondante seminagione e per questo tanta salute. Che possa crescere in santità ed essere testimone gioioso dell’Amore misericordioso di Dio. La Madonna delle Grazie, a cui è dedicato il Santuario di Avola Antica, conceda con premurosa generosità materna le Grazie che chiediamo per il nostro parroco, per la comunità parrocchiale, per la città di Avola.

La festa è continuata nei locali dell’Eremo con una deliziosa e sfiziosa cenetta e con la torta. È stata per tutti noi una serata di fraternità, di gioia e convivialità.

Enrica Munafò

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