In festosa e devota atmosfera

Giorno 13 giugno, nella chiesa di Sant’Antonino, rettoria della Chiesa Madre, si è celebrata l’Eucaristia in occasione della ricorrenza del Santo, tanto noto e amato nel mondo. Ha animato la liturgia il coro Giovanni Paolo II, sempre pronto e disponibile. Ha presieduto il Vicario parrocchiale Padre Giovanni Vizzini, emozionatissimo, come ci ha rivelato nell’omelia, perché era la sua prima messa in questa chiesetta piccola, ma tanto bella.

Padre Giovanni, con il solito trasporto che lo contraddistingue, rivolgendosi a un’assemblea attenta, convenuta da ogni parte della città, ha detto che siamo riuniti in questa occasione nella casa del Signore per dire “Grazie” per questi esempi luminosi di santità. E ha continuato, quasi a incoraggiarci, dicendo che tutti possiamo essere santi, perché santo è colui che nella quotidianità si sforza di vivere il Vangelo e tutti siamo in cammino verso la santità.

Il germe di santità gettato nel cuore di Sant’Antonio

Il Signore l’ha donato anche a noi nei nostri cuori un germe di Santità. E noi nelle ricorrenze dei Santi, ha precisato Padre Giovanni, dobbiamo imitare non il Santo, ma il Signore, come l’ha seguito sant’Antonio nella sua vita contemplativa-attiva e nel desiderio profondo di stare con il Signore.

Sant’Antonio ha tanto amato Gesù nell’Eucaristia

A dimostrazione di ciò, padre Giovanni ci ha raccontato il miracolo della mula. Durante un dibattito con un eretico circa la presenza di Gesù nell’Eucaristia, l’eretico sfida il Santo a dimostrare con un miracolo la vera presenza di Cristo nell’ostia consacrata, promettendo che se ci fosse riuscito si sarebbe convertito alla retta dottrina. Nel giorno convenuto il Santo mostra l’ostia alla mula e dice: «In virtù e in nome del Creatore, che io, per quanto ne sia indegno, tengo veramente tra le mani, ti dico, o animale, e ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta venerazione». E così avviene: Antonio non fa a tempo a finire di pronunciare queste parole che la mula abbassa la testa e si inginocchia davanti al sacramento del corpo di Cristo.

Padre Giovanni, ha concluso la sua fervente riflessione con l’augurio che Sant’Antonio ci insegni che il nutrirci del corpo e del sangue del Signore ci porti di conseguenza a vivere il Vangelo, dando la vita anche noi . Siamo disposti a vivere così? ha detto fermamente il sacerdote, invitandoci infine ad uscire dal tempio e annunciare il Vangelo, attualizzando così la figura del Santo predicatore.

Alla fine della messa a tutti i devoti presente è stato distribuito il pane benedetto.

Enrica Munafò

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