Domenica 12 Maggio si è celebrata la festa di San Sebastiano, santo Protettore della città di Avola. Questa ricorrenza cade ogni anno la seconda domenica di Maggio.

Programma 2019

Il Triduo – Anche quest’anno, com’è consuetudine, si è svolto il triduo solenne di preparazione alla festa. Le riflessioni, centrate sull’icona dei discepoli di Emmaus, sono state dettate con sobrietà e scioltezza dal giovane sacerdote don Domenico Davide Lutri, vicario del SS. Salvatore in Scicli, coinvolgendo tutti i fedeli, perché ha toccato le corde dei nostri cuori e ci ha fatto rivivere momenti sperimentati nella nostra vita. Ha accostato le fasi altalenanti della vita al ciclo giornaliero del tempo in cui si alternano momenti di buio assoluto come la notte a spiragli di luce come l’aurora e momenti di luce e pienezza come il giorno. Nella vita del cristiano, infatti, ci sono momenti di disagio e difficoltà che si possono raffrontare al buio della notte. Questa rappresenta una fase di passaggio, protesa alle prime luci dell’aurora che sciolgono il buio portando speranza, gioia e motivo per vivere. Quando Gesù inizia a vivere vicino a ciascuno di noi, si scopre quanto siamo amati dal Signore e troviamo un motivo per vivere, punto di svolta che porta chiarore al nostro “barcamenarci” quotidiano della vita. L’aurora è la novità che ci fa uscire da tante notti burrascose e impervie che ci portiamo dentro. Gesù con la sua Presenza ci fa riprendere coraggio e iniziare una nuova fase. Egli ci porta bellezza, novità di vita con la Sua presenza. Egli è accanto a ciascuno di noi, ha stabilito con noi un’alleanza di amicizia che ci fa superare il buio presto delle notti. San Sebastiano, conquistato dal Signore, l’ha amato sul serio fino al martirio. Anche noi siamo chiamati a trovare un motivo per vivere, gustare il sapore di una vita genuina, con la certezza di essere amati dal Signore e l’impegno di dare testimonianza a chi ci chiede conto della nostra speranza. Siamo chiamati a essere portatori di tenerezza, di fiducia, a essere aurora per qualche fratello o sorella. La tenebra della notte si schiarisce così con un gesto di fiducia, facendoci strumento di luce nella vita degli altri. Il nostro compito è proprio quello di portare speranza, luce e fiducia, e ci riusciremo se ci lasciamo illuminare da Signore e dal faro di San Sebastiano. E’ bello camminare sul solco di chi ci ha preceduto nella santità, di chi ha “timbrato” la sua vita nel sangue per amore. Non siamo candidati a vivere nelle tenebre, Il Signore guarda la nostra storia, non ci giudica, Egli con il suo “sguardo” abbraccia ogni parte della nostra storia e la cambia completamente. Sicuramente il Signore ha fatto lo stesso con San Sebastiano. Con uno sguardo d’amore, di tenerezza, di desiderio gli ha cambiato la vita e il Santo, affidandosi alla Parola del Maestro, ha trovato il coraggio di sfidare i potenti del tempo. A diventare speciali, gioiosi, pieni di cristianesimo nuovo, di grazia lo può permettere solo Gesù. Lasciamo brillare nei nostri volti l’appartenenza a Gesù, che è nata nel giorno del nostro Battesimo. Diventiamo ciò che siamo veramente – ha predicato don Lutri – se ci abbandoniamo al Signore! Celebriamo il sacramento quotidiano dell’appartenenza al Signore: questa è la nostra vocazione!

Pellegrinaggio dei “Nuri”

Il pellegrinaggio dei “Nuri” – Dopo il triduo, il momento più suggestivo e toccante, che ha coinvolto l’intera popolazione avolese senza differenza d’età, è stata la cosiddetta “processione dei nuri”, che parte ogni anno da un’edicola dedicata al Santo posta a tre chilometri dalla città sulla statale 115 per Siracusa. Radunati presso l’edicola, allo sparo delle bombe, alle ore 7,00 i pellegrini hanno proceduto in lungo corteo verso la Città, diretti in Chiesa Madre, dove sono arrivati verso le ore 8,30, in mezzo a una folla di spettatori che seguono frementi di commozione i pellegrini. Lungo il percorso del corteo i partecipanti hanno invocato la protezione del Santo o lo hanno ringraziato e lodato per avere ottenuto la grazia richiesta. Oltre ai nuri, hanno partecipato al pellegrinaggio votivo un notevole numero di giovani e donne, le quali indossavano un abito rosso. Tutti recavano in mano un mazzo di fiori di vari colori, con prevalenza del rosso. Guidati da un corifeo hanno gridato, alzando il mazzo di fiori in aria: “Viva Sam-mMastianu! “e altre invocazioni dettate da sentimenti diversi: amore e devozione al Santo, riconoscimento del potere d’intercessione o senso di timore; esse si ripetono poi davanti alla statua del Santo dentro la Chiesa.

L’Arciprete don Rosario Sultana

Solenne Celebrazione Eucaristica della domenica mattina – Dopo l’arrivo dei pellegrini, l’Arciprete Parroco don Rosario Sultana ha presieduto la messa solenne, animata dal coro cittadino con la presenza delle Autorità civili e militari della città e del Corpo dei Vigili Urbani, di cui il Santo è Patrono. Don Rosario durante l’omelia ci ha esortato a seguire l’esempio di San Sebastiano “il sangue del Buon Pastore che dà la sua vita per le pecore, – ha detto don Sultana – trova nel sangue dei martiri associato a quello del Cristo, la sorgente della comunione e della fraternità. Anche noi dobbiamo desiderare – ha aggiunto l’Arciprete Sultana – come il martire San Sebastiano che la nostra vita diventi dono supremo a Dio e ai fratelli fino all’effusione del sangue, affinché il mondo creda“. Alla fine della Messa e in altri momenti liberi della giornata, molti genitori hanno portato i loro figli piccoli in chiesa per consacrarli al Santo: un devoto addetto al servizio ha preso in braccio i bambini e li ha elevati al Santo, al grido di “Viva Sam-Mastianu! Le invocazioni risuonavano per tutta la chiesa, toccando i cuori dei presenti che si sentivano percorsi da un fremito di emozione. Molti fedeli hanno fatto di tutto per avere un mazzetto di fiori deposti al santo dai pellegrini da portare a loro volta alle tombe dei loro cari al cimitero. I devoti hanno acceso ceri votivi al Santo per grazia ricevuta e alcuni genitori hanno portato in offerta il vestitino rosso votivo dei loro bambini che, a sua volta, è stato preso da altre mamme che hanno dato in cambio un’offerta.

Asta dei doni devozionali – Nel primo pomeriggio della domenica della festa, sul sagrato si è svolta puntualmente la tradizionale asta dei doni devozionali ricevuti dai negozi e dagli esercizi commerciali della città. E’ stata presente una discreta folla di gente che ha partecipato all’asta alzando l’offerta con accanimento per potersi appropriare del dono più ambito.

Don Sultana e Mons Giurdanella

Celebrazione Eucaristica Vespertina –  Alle ore 19,00 è stata celebrata una solenne Eucaristia, Presieduta da Mons. Angelo Giurdanella, Vicario Generale della Diocesi e concelebrata dai Rev. mi Sacerdoti don Maurizio Novello, don Rosario Sultana, don Giovanni Vizzini, don Mattia Massei, animata dal coro cittadino. Mons. Giurdanella nella sua calorosa omelia si è rallegrato della fraternità della comunità di parrocchie Chiesa Madre –San Giovanni, perché, se è vero che il camminare insieme rallenta i passo, conduce però alla meta desiderata, cioè alla vita eterna, vetta di santità. Veniamo dal cielo, dalla luce e siamo destinati a Dio, alla luce. In questo percorso ci vengono in aiuto i Santi, che con il loro esempio ci trascinano, ci ammaestrano e ci insegnano ad obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Abbiamo bisogno di modelli, punti di riferimento, che oggi purtroppo sono carenti. Il Maestro di vita ci fa liberi. La fede dei discepoli di Gesù non è una gabbia che imprigiona, ma un “nido” che protegge e aiuta a spiccare il volo. “Siamo nelle mani di Dio” come in un nido che accoglie, custodisce e ci fa volare. I Santi sono campioni formidabili, presenza amica che ci accompagnano tutti i giorni. Papa Francesco dice che se riusciamo ad aiutare una sola persona a stare bene e poi invitiamo altri a farlo, facciamo germogliare nella nostra vita semi di speranza e segni di carità, che fanno ripartire la nostra vita e quella degli altri. Per fare questo dobbiamo seguire la voce del Vangelo, come ha fatto San Sebastiano. Per ascoltare questa voce c’è bisogno di trovare nella nostra vita spazi di silenzio. La voce di Dio ascoltata e accolta diventa presenza, relazione che feconda la nostra esistenza e ci rende capaci di piccoli gesti di carità, gesti nascosti, ma efficaci perché il mondo cambi. E tutto questo avverrà se ciascuno di noi deciderà di cambiare e fare gesti di amore in nome del Signore!

Processione – A conclusione della messa partecipata da una folla gremita di fedeli, si è snodata la processione del simulacro del Santo per le vie della Città. Al rientro della processione, animata dalla Banda musicale della città, i festeggiamenti si sono conclusi con il consueto spettacolo pirotecnico, atteso da tutti i cittadini.

San Sebastiano

Domenica prossima, ottavario della festa, – dopo una solenne Celebrazione Eucaristica, il venerato simulacro del Santo verrà riposto nella propria cappella, dove rimane tutto l’anno e dove il 20 di tutti i mesi si celebra la santa Messa.

Devozione al Santo – La devozione al Santo non viene manifestata solo in ricorrenza della festa popolare di Maggio o di quella religiosa di gennaio, ma in tutto il corso dell’anno; ne è testimonianza la discreta assidua presenza di devoti che portano fiori o accendono ceri al simulacro del Santo, in ogni occasione e circostanza della vita in cui hanno bisogno dell’aiuto, protezione o intercessione del Santo. Inoltre molti genitori mettono ai propri figli il nome di Sebastiano per la loro devozione e molte immagini del Santo si vedono affissi all’interno delle case o nei luoghi di lavoro. Il culto di San Sebastiano è sentito e vissuto con partecipazione e coinvolgimento da quasi tutti i cittadini e il suo nome è invocato da credenti e non che si affidano al Santo perché lo sentono più vicino a Dio o perché attraverso di Lui cercano Dio!

Enrica Munafò

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