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La Festa dell’Immacolata ad Avola. Don Sultana: “come Maria anche noi tempio di Dio”

Redazione

La Solennità della Beata Vergine Maria Immacolata collocata nel cuore dell’Avvento, è stata celebrata ad Avola, anche quest’anno 2023, nella Chiesa Madre, dove si è svolta la tradizionale festa. Siamo stati incoraggiati dal Parroco don Rosario Sultana a “contemplare Colei che pone al centro la fede, diventando per noi modello di fede, inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza. La Tota pulchra es, Maria, è anche un’antica preghiera cristiana, composta nel IV secolo, che significa “Tutta bella sei, Maria”, in riferimento alla Madre di Gesù, concepita senza macchia di peccato originale”. La processione con il simulacro dell’Immacolata è stata molto sentita dai fedeli che hanno partecipato anche attraverso l’attenta accoglienza dei residenti lungo il percorso della processione. La celebrazione eucaristica è stata anch’essa molto sentita e partecipata da parte dei fedeli provenienti dall’intera città con la presenza delle autorità civili e militari.

L’omelia del Parroco don Sultana si è sviluppata, in modo semplice, attorno alla struttura della preghiera colletta che la liturgia della Chiesa propone per la Solennità. Riportiamo alcuni stralci dell’omelia di don Rosario:

La Vergine Maria degna dimora per il Figlio di Dio

In parole semplici, prima che il Figlio venisse nel mondo, Dio ha voluto crearsi una casa degna di accoglierlo, preservando la Madre dal peccato originale e da quello attuale.

Maria preservata da ogni macchia di peccato

Maria è stata concepita senza peccato originale, preservata da ogni macchia, redenta in maniera “preventiva” per gli stessi meriti della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. La proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, avvenuta l’8 dicembre 1854, da parte del beato Pio IX, è stata come la conferma di quanto la Chiesa da sempre aveva creduto a questo riguardo. Le parole del Pontefice: «la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento» (Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus).

Concedi anche a noi, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.

Don Sultana ha ricordato che dell’annuncio dell’angelo a Maria, si può intravedere la vocazione della Vergine e la sua adesione totale al disegno di Dio su di Lei quando dice: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Tutti noi siamo invitati a riflettere – ha sottolineato l’arciprete – sulla nostra chiamata alla santità, come piena comunione con Dio. Ciò che Maria è stata per particolare grazia, sin dal primo istante del concepimento: « piena di grazia: il Signore è con te», noi poveri figli di Adamo che nasciamo con il peccato originale, siamo chiamati ad essere, a nostra volta, colmati di Grazia e immacolati nella santità, aderendo alla vita divina donataci dal Figlio, come dice l’apostolo Paolo nella lettera agli Efesini: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi». Anche la liturgia odierna nel prefazio ci ricorda che la Vergine Immacolata è stata «predestinata, per il tuo popolo, sublime modello di santità e avvocata di grazia».

Leggiamo – ha detto il Parroco don Sultana – ancora nel testo di Luca: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio». La stessa ombra dello Spirito, che ha coperto Maria al momento della sua chiamata, per noi oggi e sempre si è manifesta nel battesimo, e nei sacramenti della Chiesa, e continua ad accompagnarci in ogni istante della nostra quotidianità redenta dal Figlio di Maria. Lasciamoci conformare sempre di più a Cristo, «per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Cfr. Ef 1, 3).

Restiamo ordinariamente docili all’ascolto della Parola e all’azione discreta ma efficace dello Spirito, – ha esclamato don Rosario – anche noi, come Maria, possiamo diventare tempio della gloria, segni luminosi della presenza di Dio nel mondo, mettendoci dalla parte del Regno e rinnovando la nostra appartenenza a quella discendenza benedetta, quella stirpe santa, che continuerà a schiacciare la testa altera del serpente antico, ridotto all’impotenza dalla divina potenza. Diventiamo tutti, anche con piccoli gesti, operatori di pace e giustizia.

La forza della nostra fede, che si rende operosa nella carità, – ha evidenziato il Parroco Sultana – trasforma le nostre esistenze fragili e peccatrici in stelle natalizie luminosissime e splendenti di nuova luce, partecipi di quella stessa luce divina, di cui Maria gode in cielo in corpo e anima per l’eternità. Accompagni le nostre vite la Vergine Maria Immacolata nel cammino di avvento, per giungere, anche grazie a Lei, all’incontro con il suo Figlio, l’Emmanuele, il Dio con noi.

A concluso l’arciprete don Rosario Sultana, invocando su tutti noi la benedizione di Dio, per intercessione della Vergine Maria Immacolata: “ci benedica l’Immacolata, benedica la nostra Diocesi, il nostro Vescovo Salvatore, la nostra comunità parrocchiale, le nostre famiglie, i nostri giovani, la nostra città di Avola, la nostra nazione e il mondo intero, affinché regni la pace, la fraternita universale e l’amore eterno”.

 

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