di Enrica Munafò

Oh, come è bello e gioioso, stare insieme come fratelli! abbiamo cantato le Comunità Chiesa Madre e Santa Maria di Gesù, all’inizio della celebrazione eucaristica di stasera, presieduta dall’Arciprete don Rosario Sultana e concelebrata con don Paolo Trefiletti, in preparazione alla festa di Maria SS.ma della Visitazione. Abbiamo insieme cantato e pregato con gioia e in comunione, sperimentando un tratto di cammino di comunità di parrocchie.

Il cammino sinodale – ci ha ricordato don Sultana, nella sua omelia – è fatto di comunione, partecipazione e missione. Ha aggiunto che in questo contesto storico segnato da cambiamenti epocali a livello sociale, ma anche da un passaggio cruciale della vita della Chiesa, siamo chiamati a “scrutare i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangelo.” Il Covid ci ha fatto prendere coscienza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti, non ci si salva da soli, ma solamente insieme, in comunione. L’essere fratelli tutti, come sogna Papa Francesco nella sua enciclica, può diventare realtà se ci impegniamo insieme a diventare una cosa solo con il Padre. La preghiera “che siano una cosa sola come Io e il Padre siamo una cosa sola” esprime il progetto-sogno di Dio “affinché il mondo creda.”

La pandemia e la guerra in Europa hanno fatto esplodere le disuguaglianze già esistenti e testimoniano quante alte siano ancora le barriere che dividono l’unica famiglia umana. In questo contesto, don Rosario Sultana ha ambientato la sua omelia, con vasti orizzonti, linguaggio chiaro, analisi precisa e stile coinvolgente. Il nostro Creatore – ha continuato, riferendosi alla Parola di oggi – ci manderà lo Spirito Paraclito, che ci aiuterà a costruire una comunità di figli amati, certi che il Signore non ci abbandona, ma anzi con l’azione dello Spirito ci chiama all’unità, alla comunione, alla fraternità. La comunione che Dio vuole costruire in mezzo a noi è più forte di qualsiasi divisione. Nell’unico popolo di Dio camminiamo insieme, per fare l’esperienza di una chiesa che riceve e vive il dono dell’unità, grazie allo Spirito Santo.

Il Sinodo ci propone un nuovo modo di essere Chiesa. Un esercizio di comunione. Provare insieme a leggere il nostro cammino di Chiesa, valutando i rami secchi e i germogli che fioriscono. La Chiesa è comunione. Siamo chiamati a dire “Noi”. La comunione nella Chiesa è pneumatica. Solo rimanendo uniti a Lui, come il tralcio alla vite, porteremo frutto. Dio desidera che noi di diverse parrocchie, in diversi gruppi e associazioni, con diverse esperienze e diverse opinioni, diventiamo “uno”, “membra gli uni degli altri” non per diventare tutti uguali, fatti in serie, ma per camminare insieme, condividendo un cammino comune, anche abbracciando le nostre diversità.

A conclusione dell’Eucaristia, Saveria Guzzardi, rappresentante della Comunità di Gesù e il parroco don Paolo Trefiletti hanno ringraziato don Rosario Sultana e la Comunità Chiesa Madre con l’augurio di un futuro di intensa collaborazione. Ha animato la celebrazione Pino Bellomia e il coro parrocchiale Chiesa Madre.

 

 

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