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Don Sultana commenta il Vangelo di Marco in streaming su Facebook

di don Rosario Sultana

A causa del decreto del Governo e dei vescovi non potendo convocare in parrocchia il popolo di Dio per incontri di catechesi e lectio divina, don Rosario Sultana, parroco della chiesa madre di Avola, ha pensato di incontrare i suoi parrocchiani attraverso la rete e i social come Facebook per condividere e meditare con loro e per loro il Vangelo attraverso una diretta Streaming. Nei prossimi giorni altre iniziative pastorali verranno trasmesse in streaming dalla Pagine istituzionale della Parrocchia presente su Facebook secondo il programma allegato a fine articolo.

Meditazione del Vangelo in tempi di CoronaVirus del 11 marzo 2020

Marco 1,14-15

14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».

Carissimi fratelli e sorelle, “Gesù predica il Vangelo di Dio”, cioè sta presentando sé stesso: il vangelo infatti è “Gesù Cristo, Figlio di Dio”. Quello che interessa a l’evangelista Marco non è la dottrina o l’insegnamento di Gesù, ma Gesù stesso. La vita di Gesù deve diventare la via del cristiano.

Il tempo è compiuto”: potremmo dire è giunto a maturazione il tempo propizio e decisivo per la storia dell’umanità, dunque il momento presente in Gesù diventa la svolta decisiva per un futuro ai nostri occhi imprevedibile. Voi certamente sapete che il vero tempo per gli ebrei è il futuro, il presente è semplicemente attesa, ma con Gesù è “giunto il momento in cui l’uomo può raggiungere la Verità: io sono la Via, la Verità e la Vita”. I profeti nel passato predicavano il futuro, Gesù predica invece che il futuro è già qui, è presente. “Il tempo è finito” non c’è più tempo da perdere, ciò che ci interessa, la “perla preziosa” (MT 13, 45-46) è qui.  “Il regno dei cieli è simile anche un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra”.

Il regno di Dio è vicino” cioè è arrivato il tempo di instaurare l’era messianica, per questo Gesù annuncia il regno di Dio come una nuova creazione che tocca tutti gli aspetti dell’esistenza umana. La vicinanza del regno di Dio vuol dire che è già presente oggi nell’opera di Gesù Cristo, per questa ragione Gesù è il più forte nella lotta contro il dominio di Satana che può servirsi anche di calamità naturali e pestilenze come il Coronavirus per rallentare l’opera redentiva del Cristo, pertanto possiamo capire il perché questo regno “è vicino” già adesso, cresce in mezzo agli uomini con la presenza di Gesù, una presenza sacramentale e dunque reale. Per questa ragione in questi giorni molti sacerdoti in tutti Italia celebrano senza partecipazione di popolo e a porte chiuse l’eucarestia. Insomma il regno di Dio è un dono che ci permette di vivere in comunione con lui e con i fratelli, pur non identificandosi mai con una istituzione religiosa o civile. Il regno di Dio è il regno della giustizia, della libertà, della pace, dell’abbondanza, della verità, della fedeltà e dell’amore, insomma un cambiamento radicale del regno dell’uomo nel regno di Dio.

Questo regno che invade, irrompere nel mondo, ci viene descritto nel vangelo come vittoria sul male, sulle malattie compreso il CoronaVirus, sulla sfiducia, sull’egoismo e, infine sulla morte. Il regno di Dio è la signoria di Dio, che rende possibile all’uomo di essere uomo. E’ il futuro definitivo, che fonda e rende possibile la speranza di un uomo nuovo e di un mondo nuovo. Il regno di Dio non è di questo mondo, ma è in questo mondo per farlo diventare un altro mondo. Spinti da questa divina “utopia”, diventa per noi essenziale impegnarci per creare un uomo nuovo e un mondo nuovo.

Pertanto fratelli e sorelle, “convertitevi e credete al vangelo”. Sappiate che è l’uomo stesso, nella sua libertà, che deve accedere a questo regno, mediante la conversione. Cari amici, si tratta di volgere le spalle al passato, è l’inizio di un cammino nuovo, una nuova quaresima, rendersi conto che il regno di Dio è una realtà, vedere che c’è e, di conseguenza, riorientare tutta la propria vita su una nuova direzione credendo al vangelo e comportarsi di conseguenza, affidandosi al lieto annunzio presente per ogni uomo, nell’uomo nuovo cioè in Gesù. Credere è l’aprirsi, il fidarsi, il coinvolgersi con l’altro, con Gesù il Figlio di Dio, questo è il massimo grado della maturità dell’uomo, la sequela dell’unico Maestro il Cristo Signore.

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