da Redazione

Il Vicario Generale mons Angelo Giurdanella con una terza circolare in data 11 marzo 2020 e facendo riferimento al Decreto del nostro Vescovo e al nuovo DPCM del Governo emenati ieri, preso atto delle comunicazioni della C.E.I., facendo seguito alle precedenti comunicazioni di questa Curia, – afferma – è nostro compito di padri e pastori ribadire con amabile fermezza che nessun evento per quanto nefasto ci deve togliere la speranza e la fiducia in Dio.
Questa crisi globale ha il vantaggio di ricordarci che viviamo in una casa comune, che siamo tutti vulnerabili e interdipendenti e che la cooperazione è urgente e necessaria.

Pertanto, dobbiamo comportarci da virtuosi e corretti cittadini che osservano le direttive emenate per contrastare la diffusione del coronavirus, – scrive nella circolare mons Giurdanella – obbedendo con fiducia a ciò che ci viene ordinato, anche quando non ne siamo convinti o anche quando, per abitudine, pigrizia o negligenza, ci verrebbe di fare diversamente. Infatti, l’unico modo per uscirne è la responsabilità condivisa e il sentire che dalle nostre azioni dipendono le sorti di tutti quelli che ci circondano.

Proseguendo con una comunicazione giusta quanto vera, formuliamo le seguenti ulteriori indicazioni:

1. Raccomandiamo vivamente di uscire da casa solo se per comprovate esigenze lavorative o di salute dimostrabili, comportiamoci da virtuosi e corretti cittadini che osservano le misure preventive diramate dal Governo nazionale e da quello regionale per contrastare la diffusione del coronavirus. Facciamo passare questo messaggio anche ai giovani e ai ragazzi, invitandoli a non creare assembramenti e a restare a casa.

2. L’accesso ai luoghi di culto è consentito solo per la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti che si rendono disponibili al sostegno spirituale e al Sacramento della Riconciliazione, a condizione che siano adottate le misure di sicurezza previste dal Governo.

3. I presbiteri celebreranno regolarmente in privato la S. Messa, offrendo il Sacrificio Eucaristico per l’intera comunità chiamata ad affrontare questa difficile e impegnativa prova. Il non ritrovarsi fisicamente in assemblea liturgica è per tutelare la vita e la salute di tutti, soprattutto dei più vulnerabili: anziani e ammalati di ogni età. Profittiamo di questa situazione per venir fuori dall’abitudine religiosa che prende il sopravvento sulla pratica consapevole della nostra vita di fede e della nostra attiva partecipazione alla vita liturgica. Laddove è possibile, si trasmetterà la Santa Messa tramite internet o i mezzi radio-televisivi. Aiutiamo a riscoprire e valorizzare la pratica della comunione spirituale.

4. Sono sospese la Lectio Divina e la Liturgia delle Ore. Lasciamoci nutrire dal cibo
sostanziale della Parola di Dio mediante un ascolto più assiduo e attento, “piantiamo la
nostra tenda” davanti a Cristo, esponiamoci alla luce della sua Parola, abitiamola,
godiamo di questa luce. I presbiteri suggeriscano, tramite i social, di leggere o il Vangelo
della domenica o il brano biblico della Lectio programmata, come pure indichino un
orario comune per le Lodi e i Vespri da pregare insieme da casa.

5. Sono sospesi gli incontri di catechesi. I sacerdoti e i catechisti, in collaborazione con le
famiglie, seguano i gruppi valorizzando le possibilità offerte dai social e da altre forme
di collegamento. Riscopriamo la preghiera in famiglia, soffermiamoci più a lungo nel
dialogo con il Signore.

6. Sono sospese le celebrazioni delle esequie. È consentita la benedizione della salma in casa o al cimitero alla presenza dei soli parenti più intimi e osservando categoricamente le norme relative alla distanza interpersonale.

7. Se i matrimoni non possono essere assolutamente rinviati, alla celebrazione in privato siano ammessi solo i familiari più prossimi e i testimoni. Questo vale anche per la celebrazione del Battesimo in caso di urgenza.

8. Gli Uffici parrocchiali e della Curia sono aperti solo per le pratiche urgenti.

9. È sospesa l’attività del Tribunale Ecclesiastico Diocesano, della Biblioteca Diocesana, dell’Archivio Storico Diocesano e dei Musei ecclesiastici della Diocesi.

10. I seminaristi rientrino nei rispettivi luoghi di residenza, mentre i formatori si impegnano a seguirli tramite internet e i loro parroci.

11. Sono chiuse le mense di accoglienza e i centri di aiuto parrocchiale. Si invitano le parrocchie ad aiutare le persone in difficoltà nel loro domicilio per i casi più urgenti. Gli operatori Caritas e i volontari delle parrocchie si mettano a disposizione di anziani soli o ammalati per fare la spesa o andare in farmacia. Intensifichiamo le opere di carità e di misericordia. Se il Decreto governativo ci impone di stare a casa, la carità ci sollecita a non abbandonare
nessuno e a farci prossimo soprattutto dei più deboli.

12. In questo periodo di sospensione delle celebrazioni, si curi particolarmente la pulizia e l’igiene dell’aula liturgica e di tutti gli ambienti annessi. Ove possibile, si provveda alla sanificazione delle chiese da concordare con la Curia.
Anche restando a casa possiamo continuare a dare il nostro efficace apporto attraverso il potente mezzo della preghiera personale che ci mette in comunione spirituale con i fratelli e le sorelle delle nostre comunità e dell’intero Paese. Prendiamoci cura gli uni degli altri. Questo è il tempo per ritrovare il senso comunitario e solidale della vita.
In comunione di preghiera e di affetto, auguro che la speranza e la fiducia abitino i nostri cuori e i nostri giorni e che la nostra parola carica di consolazione e il nostro sguardo amorevole possa arrivare gioiosamente al cuore dei nostri fratelli e amici.

Mons. Angelo Giurdanella
Vicario Generale

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